Le Origini

Negli anni ’80 dello scorso secolo l’Aspromonte era la montagna più discussa e odiata d’Italia, conosciuta solo ed esclusivamente come covo di banditi e latitanti. La drammatica stagione dei sequestri di persona dispiegava i suoi devastanti effetti sulle vittime e sui loro familiari, ma anche sulla gente d’Aspromonte, accomunata, indistintamente, in un verdetto di condanna senza appello e sulla stessa montagna, considerata un demone da distruggere.

Molti, in quegli anni, chiedevano a gran voce la militarizzazione dell’Aspromonte, molti altri ipotizzavano lo smembramento della montagna attraverso la costruzione di grandi strade, che garantissero il totale controllo del territorio.

In questo contesto, ad opera di un nutrito gruppo di adulti scout del CNGEI, che nei boschi d’Aspromonte hanno trovato la palestra per la loro crescita fisica e spirituale, nasce il GEA-Gruppo Escursionisti d’Aspromonte. Tra gli scopi dell’Associazione, quello di sperimentare, per il riscatto dell’Aspromonte, una terza via: occupare pacificamente la montagna attraverso la realizzazione di sentieri per escursionisti fin nei suoi angoli più remoti.E’ iniziata così un’avventura umana e associativa che si protrae e si rinnova da oltre trent’anni.

Il GEA promuove, attraverso la pratica dell’escursionismo, gli aspetti naturali, ambientali, culturali, storici e antropologici dell’estrema montagna meridionale.

 Fin dal 1985, anno di costituzione, ha elaborato un progetto culturale e operativo che si sviluppa lungo due direttrici.Una è quella dello studio del territorio, nei suoi aspetti materiali e immateriali, della sua promozione attraverso la produzione di opuscoli, cartine, guide e libri e l’organizzazione di attività culturali e manifestazioni di grande impatto mediatico. L’altra è quella dell’individuazione e del recupero, fisico e culturale, delle antiche vie che attraversano l’Aspromonte e le Serre in ogni direzione.

I sentieri, le mulattiere, le più recenti strade sterrate, individuate da segnavia colorati,diventano così elementi indispensabili per la ricostruzione del paesaggio rurale e montano, per la valorizzazione degli elementi che lo compongono, per lo sviluppo del turismo montano. 

E’ di qualche giorno la notizia che il Ministero della cultura e del turismo e la Regione Calabria hanno inserito nell’Atlante dei Cammini d’Italia il Sentiero del Brigante.
Itinerario che collega Gambarie a Serra San Bruno e Stilo, realizzato dal GEA alla fine degli anni ’80 dello scorso secolo.

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